Da qualche tempo stiamo studiando il Coventry Carol. Lo conoscete? E’ una ninna nanna struggente e dolcissima che fa parte delle melodie tradizionali natalizie del mondo anglosassone. Ma quali sono le sue origini? E perchè questo nome?
Il canto natalizio di Coventry……
Spostiamoci nello spazio e andiamo verso nord, per approdare dunque a Coventry. Si tratta di una cittadina del Regno Unito nelle West Midlands. Il suo primo insediamento risale all’Età del Bronzo e da allora è stata scelta come sede abitativa ininterrottamente, fino all’epoca moderna, per il suo clima mite e la disponibilità di beni primari. Attualmente è una delle città più popolose d’Inghilterra. E’ sede dell’omonima diocesi anglicana e di due università. E’ famosa per essere stata, negli anni, un importante centro di produzione di orologi, di biciclette e di automobili. Coventry appare insomma, come una città vivace e ricca di storia. E lo si capisce anche dalle immagini che la ritraggono. Edifici moderni, che sorgono sopra e attorno al placido fiume Sherbourne, intrecciati alle tipiche casette affiancate inglesi, dai colori tenui e delicati, e alle suggestive rovine che riportano ad un passato importante!
Tra queste vestigia troviamo la magnifica Cattedrale di San Michele, il simbolo più noto di Coventry e la maggiore attrazione turistica. L’edificio attuale è dei primi anni 50 del XX secolo e fa parte della serie di strutture ricostruite dopo i bombardamenti subiti dalla città, durante la seconda guerra mondiale. La prima cattedrale, in realtà, risale al 1095, quando il monastero benedettino che sorgeva in questo luogo, diventa priorato e la sua chiesa viene trasformata, per erigere una cattedrale dedicata a Maria. Secondo la tradizione, qui sarebbe sepolta la leggendaria Lady Godiva, la quale aveva avuto il coraggio di prendere le parti della popolazione oppressa dalle tasse del marito!!!!
La successiva cattedrale di San Michele fu costruita tra il XIV e il XV secolo e in breve è diventata una delle parrocchie più importanti d’Inghilterra. Ed è in questo contesto che nasce il nostro Coventry Carol! Sembra, infatti, che proprio sui gradini di questa antica cattedrale venissero eseguiti degli spettacoli teatrali. Tra essi, celebre era il dramma intitolato The Pageant of the Shearmen and Tailors, scritto nel XV secolo all’interno del Ciclo dei Misteri di Coventry e messo tradizionalmente in scena dalla corporazione dei sarti e dei tosatori di Coventry. Questi spettacoli avevano come oggetto la storia della Natività. Infatti, nello specifico, il Coventry Carol parla degli attimi che precedono la tragica strage degli innocenti, narrata nel Vangelo di Matteo e letta solitamente il 28 dicembre. Si ritiene addirittura che le rappresentazioni, avvenute nel 1484 e nel 1584 siano state eseguite in onore, rispettivamente, dei sovrani Riccardo III ed Enrico VII. Di autore anonimo, il canto è stato trascritto da Robert Croo nel 1534 e pubblicato per la prima volta nel 1591. La melodia originale fu in seguito riveduta da Thomas Sharp nel 1825.
Il testo è estremamente commovente e descrive il sentimento di amore incondizionato delle madri verso i loro figli in pericolo. In particolare, racconta della sofferenza di quelle mamme che, saputo del volere di Erode il Grande, re di Giudea, di uccidere tutti i neonati senza pietà, abbracciano i loro piccoli e li cullano per quella che potrebbe essere la loro ultima volta insieme. Con il loro canto, colmo di dolore, stringono i loro tesori per calmarli, in modo che non vengano uditi dall’esercito di Erode.
Il brano, per la sua delicatezza e il suo fascino, ha conquistato tutto il mondo ed è stato cantato e rivisitato moltissime volte. Ne esistono diverse versioni molto accattivanti e coinvolgenti. La sfida è nell’ascoltarle, chiudere gli occhi, lasciarsi andare e aprire il cuore. Immedesimarsi e sentirsi trascinati in quel terribile massacro è un attimo. E ci ricorda lo spirito vero del Natale. Un Natale che non è solo dolci, regali, feste e risate. Anzi, il Natale è amore. E’ l’amore di tutte quelle madri che hanno lottato per i loro bambini. E’ l’amore semplice di quei bambini innocenti che guardano il mondo e sperano nella felicità. E’ l’amore di quel bambino che è nato e che nasce tutti i giorni per regalarci, nonostante tutto, il suo cuore.